Siamo tornati dalla breve parentesi parigina già da qualche giorno anche se abbiamo corso il serio rischio di rimanere bloccati nella capitale francese.
E tutto perché non capiamo un’ H della loro lingua!
E loro un ciufolo della nostra ma … cosa ancora peggiore, neanche dell’inglese!
Vabbè è vero che il nostro inglese sembra parlato da un bambino di 2 mesi con 6 patate giganti in bocca … ma che cavolo …
Comunque, al solito, meglio partire dall’inizio!
Per andare a Parigi avevamo prenotato, come sempre, un volo con la nostra amica Mamma Ryan .
Solo che Mamma Ryan non ti sbarca a Parigi, ma nell’amena località nota come Beauvais che dista, solo, 84 km da Porte Maillot dove si trova la sede del Palazzo dei Congressi e dell’Hotel Concorde .
Un simpatico bus ti carica fuori dall’aeroporto di Beauvais (chiamarlo aeroporto è un pò eccessivo … si tratta di un grosso capannone che funge da terminal, bagno, bar e centro bocciofilo per gli anziani del paese ) e ti porta, in poco più di 1h , in città.
Arrivati a Porte Maillot i disperati Ryan passeggeri vengono abbandonati al loro triste destino: caricarsi i bagagli e gettarsi nelle viscere della città a caccia della metro che li porti a casa.
Nel nostro caso si trattava proprio di una casa, infatti eravamo ospiti del Piede di Terra di un parente in zona Gambetta , a est di Parigi … guarda caso dalla parte opposta della piazza dove arriva il suddetto bus!
Il viaggio di andata è stato, alla fin fine, tranquillo . Era giorno, c’era gente , i mezzi andavano , le metro erano aperte , gli uccellini cinguettavano , i bambini ridevano , ecc, ecc …
Ma il ritorno …
Dovevamo prendere l’aereo alle 9.15am a Beauvais e, quindi, stare in aeroporto, almeno, per le 7.45am .
Problema di matematica : se il bus impiega 1.15h a portarti all’aeroporto a che ora devi farti trovare alla fermata del suddetto ?
Beh facile : le 6.30am possono andare e, infatti, era previsto dalla compagnia proprio un bus qualche minuto prima, alle 6.15 ottimo per le nostre esigenze.
Peccato che …
Noi stavamo ad almeno 1h di metro dalla piazza da cui partivano i bus.
A conti fatti saremmo dovuti partire da casa verso le 4.30am!
La cosa bella è che a quell’ora le metro sono chiuse !!
Preparati a questa evenienza da gite e ritorni simili abbiamo incominciato a chiedere ai vari centri informazione e turistici quali fossero i bus notturni che ci avrebbero potuto portare a destinazione.
Tentativo 1
noi: Hai, do iu spik inglisc ?
operatore: burgiugnon bruk sorry inglisc baguette adiè!
Tentativo 2
noi: Hai, uic bus can we teik to go to porta maigrett?
operatore: #@!!£à#è#112
Tentativo 3
noi: ui’d laik to go to porta maglioncino bai bussete. uic bussete?
operatore: boh!
A questo punto ci siamo stufati e abbiamo optato per chiamare un taxi .
I proprietari di casa ci avevano assicurato che fosse una operazione semplice … magari per loro che parlano francese!
Provo a chiamare io e un disco automatico mi spara una sequenza di istruzioni in francese di cui capisco solo la parola Bonjour .
Attacco e vado nella piazza sotto casa dove ogni giorno stazionavano taxi in attesa di clienti.
I tre tentativi, in questo caso, sono molto simili e riassumibili così:
io: Hello!
tassista: scuote la testa e scappa sgommando
Nel frattempo arriviamo alla vigilia della partenza e non ci rimane che ritentare, nuovamente, con il sistema automatico : questa volta faccio parlare la mia compagna di viaggio che intuisce qualcosa, digita qualche tasto sul telefono e, alla fine, attacca con la mezza speranza di aver seguito bene le istruzioni.
Il giorno della partenza, alle 4.15am , siamo sotto casa … non sappiamo se la nostra attesa sarà inutile o meno : se il taxi arriverà ma in un’altra via di un’altra città e ad un’altra ora. Ma la speranza è l’ultima a morire e così, con gli occhi assonnati per le appena due ore di sonno agitato, sbirciamo il fondo della via ad ogni motore che si avvicina …
Alle 4.30am precise arriva un taxi!
SALVI!
Il resto del viaggio si svolge tranquillamente , arrivati alla stazione dei bus passiamo all’addiaccio (freddo, buio, pioggia e quei maledetti Guerrieri della Notte che ci inseguivano) quasi 30min in attesa che l’autista del bus ci faccia salire e scaldare. E poi si dorme … dorme .. dorme e ci si sveglia, alla fine, a Roma !
PS
Volevo pubblicare qualche altra foto ma sono rimaste tutte sull’HD esterno .
E l’HD esterno è rimasto in ufficio .
E io non sono in ufficio …
… per fortuna !!
4 commenti su “Noio volevam savuàr …”
Ahahahahahahah! Da morire dal ridere 🙂
Mai pensato di scrivere un libro chiamato “mamma Ryan colpisce ancora”? Sarebbe un successo!
Mamma Ryan si AMA, non si discute!
E poi il servizio a bordo é molto migliorato!
Beh Ryan offre vantaggi (prezzo irrisorio) e a volte svantaggi (aereoporti lontani)
Non mi sembra un dramma, mai pensato di affittare un auto?
E se volo parte alle 9.15, perche’ devi essere in aereoporto alle 7.45? Basta essere li per le 8.30 e stai tranquillo
Io in genere arrivo 30 min prima della partenza, non c’e’ mai coda
Don;’t cry for me Argentina))
Più che stare in aeroporto presto mi lascio il margine in caso di “carta imprevisti” (tipo traffico eccessivo, bus perso, ecc)
Se affitto un’auto solo per andare e tornare in aeroporto (muoversi a Parigi con l’auto mi sembra assurdo) il vantaggio di prendere una low-cost sfuma decisamente! 😉