Sto correndo a piedi nudi su un prato umido di rugiada.
Gli steli si piegano docili sotto il peso del mio corpo mentre volteggio felice su dolci colline scaldate da un mite sole primaverile …
Tutto sarebbe perfetto se non fosse per una leggera fitta all’interno della bocca …
La fitta diventa sempre più forte, cado a terra tenendomi la bocca e rotolando mi ritrovo a guardare in su verso la luce del sole che piano piano si trasforma dal caldo e luminoso disco a noi tutti noto in un oggetto rettangolare dalla luce fredda e artificiale …
Tento disperatamente di non perdere la ragione e, per un attimo, penso di esserci riuscito.
C’è un piccolo criceto poco più avanti, sul prato. Mi dà la schiena e io cerco di chiamarlo anche con la bocca tappata.
E lui …
LUI si gira e mi guarda con i suoi occhi privi di espressione. Ma qualcos’altro attira la mia attenzione. L’oggetto luccicante che tiene in mano … lo strumento di tortura più orribile che l’uomo abbia mai potuto concepire!
BANG
Esco dallo stato di incoscienza in cui la mia mente mi aveva misericordiosamente relegato per proteggermi e mi ritrovo nuovamente su quel lettino.
Sopra di me la lampada al neon mi illumina … lei è lì e ha in mano lo strumento del demonio!
URLO!
La dentista sta lavorando oramai da 45 minuti con estremo accanimento dentro la mia bocca.
E’ sudata perché l’operazione è stata faticosa, io sono steso in un ambiente confortevole, vestito in modo appropriato alla temperatura e non sto facendo nessuna attività fisica … eppure sono fradicio di sudore.
La tizia si allontana per qualche minuto e va a frugare nel cassettino dei giocattoli tornando poco dopo nel mio campo visivo con uno nuovo.
Mi guarda con un misto di gioia e aspettativa e pronuncia parole il cui significato non ritenevo possibile:
ADESSO TI FARO’ UN PO’ MALE …
Detto questo prende il suo uncino d’acciaio e me lo infila dietro l’arcata superiore spingendolo sotto la gengiva e raschiando verso il basso con tutta la sua forza …
BANG
Corro felice sul prato … l’aria è fresca e mi spettina.
In lontananza vedo un piccolo criceto sull’erba … mi dà le spalle e io corro felice verso di lui …
8 commenti su “Hostel Parte 3 – Il Dentista”
O mio dio mi assalgono ricordi di quando da bambino sono stato sottoposto allo stesso trattamento.. è liche ho imparato che la mente può distaccarsi dal corpo e vagare libera …
Raffy Raffy!!!!
Mamma mia come sei tenerino solo perchè sei uscito da quello studio dopo 3 ore in silenzio assoluto e quando io ti ho chiesto con aria innocente “come è andata” tu mi hai risposto “peggio dell’altra volta”!!!!!!
E dai su siiiiiiiii UOMO!!!! 😛
“Madgrin che corre felice sul prato,
nel suo bel mondo che pare fatato,
e poi d’incanto non è più bambino,
ma si risveglia su un triscte lettino…” (continua?)
Dolore… sofferenza… sei tu che hai scelto tutto ciò… ricorda… ricorda..
😯
@ Cristian: io l’ho imparato tardi ma avrei preferito morire nell’ignoranza! 😕
@ Simy: qualora ci rincontrassimo ricordami di farti vedere bene e dal vivo qual’è stata la procedura seguita! 👿
@ Patsy: spero di no! 😳
@ Raksaty: io ho subito ma altri hanno scelto per me! 🙁
Hai visto l’aldilà! Hai visto l’aldilaaaaà! Hai compiuto un viaggio mistico come quelli che vedono un tunnel di luce eheheh! Sei un prescelto e ti lamenti pure! 🙂
Te droghi e pure qualcun altro… 🙂 se non ti droghi in maniera esplicita fatti cambiare gli anestetici dalla dentista perche’ stai peggiorando.
Fai come me.. io ho il dentista ad Ariccia !! Prima mi ubriaco e poi…
🙂
@ Nemo: si era l’aldilà sicuramente … ma credo fosse l’inferno! 👿
@ Fabrizio: mi sembra un’ottima idea! Fammi 1 fischio la prossima volta che ci vai! 😎