E’ passato diverso tempo da quando abbiamo lasciato Beijing ma la pelle ancora non ha dimenticato la sensazione di caldo-umido provata in quei giorni.
Arriviamo a tarda notte all’aeroporto con un volo proveniente da Mosca. Un ragazzo cinese ci aspetta all’uscita per portarci all’ostello, vicino a Piazza TiananmenW, il caldo – anche a quell’ora – è terribile: saranno almeno 40°.
L’ostello, Emperor Guesthouse, è molto carino, ricorda una costruzione tipica cinese con tutte le stanze che danno su un ampio cortile quadrato interno. Ovviamente a noi capita la stanza con l’aria condizionata rotta ma il sonno è tanto e riusciamo comunque a dormire.
Il giorno dopo decidiamo di visitare Piazza TiananmenW. E’ enorme e coperta da una cappa di umidità così fitta da farci pensare di essere in un bagno turco. Sudando e consumando innumerevoli bottigliette d’acqua la percorriamo tutta fermati, più volte, da svariati cinesi che – con il gusto dell’orrido – ci chiedono di fare foto con noi.
Non contenti della dura prova a cui stiamo sottoponendo il corpo ci avventuriamo per la Città ProibitaW. E’ fantastica, enorme, immensa, ricca … e strapiena di gente. Sembra di essere a Porta Portese in un giorno di saldi e anche così non riesco a rendervi l’idea. La folla si accalca spintonando, ridendo, schiamazzando, e invadendo ogni più piccolo pertugio dell’enorme Città e noi con loro consumando ettolitri di acqua e scattando centinaia di foto.
La sera ci aspetta il solito ostello e la solita stanza senza aria condizionata …
Il giorno successivo è dedicato all’orgasmo del nerd: decidiamo, infatti, di andare a visitare Zhongguancun, la Silicon Valley di Pechino: un edificio enorme di svariati piani inzeppati di ogni diavoleria elettronica vi venga in mente. Stranamente i prezzi non sono così eccezionali come pensavo per cui mi limito a comprare solo qualche stupidaggine di poco conto.
Facciamo anche un salto alla stazione dei treni di Pechino per comprare i biglietti del treno per andare a DatongW il giorno successivo. La stazione è un’altra sorpresa: se la Città Proibita ci era sembrata zeppa di gente la stazione lo è molto di più. C’è gente che dorme, cucina, mangia, gioca, fa la coda ad uno sportello (alla cinese …) e per riuscire nel nostro intento dobbiamo penare parecchio e cambiare anche un pò itinerario perchè il treno che avremmo voluto prendere era pieno.
Alla sera del terzo giorno, finalmente, inizia la nostra avventura cinese con il primo dei tanti hard sleep che andremo a prendere durante questa vacanza: si parte per DatongW!
4 commenti su “Pechino : a faLe vapoLe”
Patsy patsy! Ah, no quella sono io…
PAZZI PAZZI!!!
Vi ho voluto tanto bene 😉
Erigi templi di prosciutto cotto in nostra memoria!
E il seguito????? 🙂
In arrivo !