Anche questa volta il trenino arriva in stazione all’alba lasciandoci nel piccolo paesino che si trova alle pendici del Monte Hua Shan.
In questa località non abbiamo prenotato nulla e l’idea è quella di cercare a caso, trascinandoci i bagagli, l’ostello che più ci aggrada.
Appena usciti dalla stazione il solito gruppetto di tassisti irregolari ci assale ma noi gli ignoriamo e incominciamo ad arrancare per le vie del paese che – ovviamente – sono tutte faticosamente in salita.
Un tassista – odorata carne fresca da mungere – non ci molla e ci segue con l’auto chiedendoci – ad intervalli regolari e in cinese – qualcosa che noi non comprendiamo.
La sua tenacia viene alla fine premiata: stanchi dell’infruttuoso e faticoso vagabondare decidiamo di fermarci e provare ad interagire con lui. Nell’auto del tassista c’è un complice che, appena interrogato in inglese per avere informazioni, compone un numero sul cellulare e ci passa un tizio al quale ripetiamo, sempre in inglese, che ci serve un alloggio per la notte perchè è nostra intenzione visitare il monte Hua Shan in giornata e ripartire il giorno dopo.
Il tizio al cellulare riferisce la nostra richiesta al complice del tassista il quale ci invita a gesti a salire sull’auto e ci conduce ai piedi del monte dove troviamo alloggio accanto al Visitor Center.
Dopo esserci rinfrescati andiamo subito a vedere come organizzare la gita. Nel Visitor Center compriamo i biglietti per il bus che collega la zona degli alberghi con le pendici del monte – percorso che va obbligatoriamente fatto in auto perchè è vietato e pericoloso farlo a piedi – e quelli per la funivia così da arrivare subito al primo picco permettendoci di conservare intatte le energie per poter affrontare gli altri.
Mentre aspettiamo che il bus parta ci sediamo nel piccolo bar del Visitor Center e ordiniamo un piatto di noodle che ci viene servito con una abbondante quantità di peperoncino. Complice la fame il piatto ci sembra buonissimo e così ordiniamo anche una zuppa precotta che divoriamo famelicamente. Arriva alla fine il momento della partenza e veniamo condotti ad un grosso parcheggio da cui partono diversi pullman ogni ora. Saliamo sul nostro e 15 minuti dopo siamo alla stazione della funivia.
La funivia è impressionante, si arrampica ripidissima su per i monti facendoci alzare tantissimo di quota in pochi minuti. Scesi dalla funivia godiamo di uno spettacolo fantastico. Piccole e ripidissime scalinate scavate nella roccia si inerpicano su per i monti intervallate da piazzole e templi. Lo spettacolo sarebbe ancora più impressionante e mistico se la montagna non fosse stra-stra-stra zeppa di migliaia di cinesi di tutte le età che corrono, camminano, chiacchierano, urlano, scattano foto o semplicemente stazionano occupando ogni singolo spazio disponibile.
Iniziamo ad arrampicarci e la scalata è veramente dura, ci sembra di non arrivare mai anche se ogni nuova vetta conquistata è una grande soddisfazione e un bellissimo spettacolo. Mentre sudiamo le proverbiali 7 camicie veniamo sorpassati da alcuni portatori di acqua: cinesi di 50-60 anni che a torso nudo trasportano enormi casse d’acqua legate ai due estremi di bastoni che tengono sulle spalle e che compiono questo giro, su e giù per la montagna, diverse volte al giorno.
L’ultima vetta ci porta dentro le nuvole: la nebbia è palpabile e una sottile pioggerella ci rinfresca. Vicino ad un piccolo monumento costituito da una grossa roccia con su dipinti alcuni ideogrammi cinesi un gruppetto di cinesi ci chiede la solita foto ricordo e poi arriva il momento della lunga-lunga-lunga discesa che ci porta, oramai a sera fatta, nuovamente all’albergo.
Dopo una necessaria doccia sfruttiamo le poche energie residue per esplorare i dintorni. Le strade sono immerse in una irreale penombra dentro la quale si muovono auto, pedoni e animali. Dopo una breve passeggiata finiamo in un piccolo ristorante che, quasi al buio della campagna circostante, ci sfama superbamente.
4 commenti su “Hua Shan : lassù, sui Monti del Hua Shan”
Spettacolo! Però i sentieri di montagna super inzeppati di cinesi sono veramente strani da immaginare! noi siamo tornati da poco dalle alpi ed abbiamo incontrato 6 persone in 3 giorni…
Salutami uno ad uno i soldati di terracotta e sopratutto AUGURI SIMY!!
E’ stata dura ma ho appena finito di salutarti il dodici milionesimo soldato di terracotta.
Ora ne stanno scavando degli altri … corro a casa prima di dover ricominciare da capo!
Ciao,
se per te non è un problema,avrei da chiederti un paio di info su Hua Shan visto che ci sei stato.
Ti ringrazio
Ciao!!!
Nessun problema Martina, puoi scrivermi qui o via email a theMadGrin [AT] gmail [DOT] com!