Gli Antichi Romani furono probabilmente la più grande civiltà dell’antichità. Non come quegli altri imperucoli caccapupù che sono venuti dopo.
I Romani, dicevo, furono così grandi da conquistare e colonizzare gran parte del Mondo conosciuto di allora fino ad arrivare addirittura in Marocco dove, tra gli altri insediamenti, costruirono la bellissima VolubilisW. Il nome dell’insediamento deriva da un fiore molto diffuso in quelle zone prima che la fondazione della città non lo eliminasse quasi interamente.
E così, pregni della conoscenza di questa località e dal desiderio di visitarla, il secondo giorno del nostro viaggio in Marocco lo dedichiamo ad una bellissima gita fuori porta.
Gli Antichi Romani furono probabilmente la più grande civiltà dell’antichità. Non come quegli altri imperucoli caccapupù che sono venuti dopo.
I Romani, dicevo, furono così grandi da conquistare e colonizzare gran parte del Mondo conosciuto di allora fino ad arrivare addirittura in Marocco dove, tra gli altri insediamenti, costruirono la bellissima VolubilisW. Il nome dell’insediamento deriva da un fiore molto diffuso in quelle zone prima che la fondazione della città non lo eliminasse quasi interamente.
E così, pregni della conoscenza di questa località e dal desiderio di visitarla, il secondo giorno del nostro viaggio in Marocco lo dedichiamo ad una bellissima gita fuori porta.
Day 2
All’alba un autista ci viene a prendere nel nostro riad, parla un inglese basilare (insomma come il nostro) e ci guida a piedi fino a fuori la medina dove ci attende la sua auto. Il viaggio è piacevole, l’autista guida con molta attenzione facendoci godere dei fantastici paesaggi di un Marocco sorprendentemente verde e collinoso. Dopo circa 1h e 30m arriviamo all’insediamento romano che, essendo ancora presto, troviamo privo di altri visitatori.
Siamo i primi turisti della giornata e così riusciamo a fare un bellissimo giro in tranquillità che termina alla base di un’antica colonna romana sormontata da un nido di cicogne popolato dai due genitori e due cicognetti.
Riprendiamo il viaggio passando prima per Moulay Idriss dal simpatico profilo di un dromedario e con una moschea avente l’unico minaretoW circolare di tutta l’Africa per poi arrivare a MeknesW.
Meknes è una grande città imperiale molto bella e le cose da vedere sono innumerevoli: i granai imperiali, il quartiere ebraico Mellah, la splendida porta Bab El Monsour, la Madrasa Bou Inania, Il Mausoleo di Moulay Ismail, ecc.
Visitiamo anche alcune cooperative di artigiani e in una di queste rimaniamo bloccati per un pò a causa dalla cordiale e simpatica insistenza dei due fratelli che la gestiscono e che, con la scusa di dover aprire il commercio della giornata, tentano in tutti i modi di convincerci a comprare un tappeto artigianale il cui prezzo, partito da più di 1.000€, arriva a meno di 100€ in 20 minuti di trattative.
Il ritorno lo passiamo sonnecchiando in auto (tutti meno che l’autista, per fortuna!) mentre fuori si catena un rinfrescante diluvio e verso le 17.00 siamo nuovamente a casa. Decidiamo di riposarci un poco per poi, a sera, andare ad assistere al concerto di musica sacra che – per una fortunata coincidenza – si tiene proprio nei giorni della nostra permanenza a Fès. La musica è bella ma, alle nostre orecchie profane, un pò ripetitiva per cui dopo un pò decidiamo di andiamo a mangiare per poi crollare al letto.
Day 2
All’alba un autista ci viene a prendere nel nostro riad, parla un inglese basilare (insomma come il nostro) e ci guida a piedi fino a fuori la medina dove ci attende la sua auto. Il viaggio è piacevole, l’autista guida con molta attenzione facendoci godere dei fantastici paesaggi di un Marocco sorprendentemente verde e collinoso. Dopo circa 1h e 30m arriviamo all’insediamento romano che, essendo ancora presto, troviamo privo di altri visitatori.
Siamo i primi turisti della giornata e così riusciamo a fare un bellissimo giro in tranquillità che termina alla base di un’antica colonna romana sormontata da un nido di cicogne popolato dai due genitori e due cicognetti.
Riprendiamo il viaggio passando prima per Moulay Idriss dal simpatico profilo di un dromedario e con una moschea avente l’unico minaretoW circolare di tutta l’Africa per poi arrivare a MeknesW.
Meknes è una grande città imperiale molto bella e le cose da vedere sono innumerevoli: i granai imperiali, il quartiere ebraico Mellah, la splendida porta Bab El Monsour, la Madrasa Bou Inania, Il Mausoleo di Moulay Ismail, ecc.
Visitiamo anche alcune cooperative di artigiani e in una di queste rimaniamo bloccati per un pò a causa dalla cordiale e simpatica insistenza dei due fratelli che la gestiscono e che, con la scusa di dover aprire il commercio della giornata, tentano in tutti i modi di convincerci a comprare un tappeto artigianale il cui prezzo, partito da più di 1.000€, arriva a meno di 100€ in 20 minuti di trattative.
Il ritorno lo passiamo sonnecchiando in auto (tutti meno che l’autista, per fortuna!) mentre fuori si catena un rinfrescante diluvio e verso le 17.00 siamo nuovamente a casa. Decidiamo di riposarci un poco per poi, a sera, andare ad assistere al concerto di musica sacra che – per una fortunata coincidenza – si tiene proprio nei giorni della nostra permanenza a Fès. La musica è bella ma, alle nostre orecchie profane, un pò ripetitiva per cui dopo un pò decidiamo di andiamo a mangiare per poi crollare al letto.