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Mancava il capitolo finale di questa vacanza troppo breve.
Il giorno della partenza la macchina prenotata il giorno prima e pagata raschiando il fondo delle tasche, ci preleva dall’albergo e ci lascia in aeroporto dove ci attendono interminabili file di controlli prima di arrivare al gate.
In aereo i posti sono meno comodi di quelli dell’andata ma la SWISS AIR ci coccola in modo imbarazzante.
Si inizia con una sorta di aperitivo con panino e birra per poi passare al pranzo.
Durante il volo ci vengono offerti alcolici, gelati, dolcetti e panini molti dei quali lasciati nell’area comune e liberamente a disposizione dei golosi.
L’abbuffata termina poco prima dell’arrivo con una cena e un dolcetto.
Il volo sarebbe perfetto se non ci fosse a bordo il temibile “gigante incontinente zoppo”: un omone dalle dimensioni ragguardevoli con entrambi i piedi fasciati e un forte bisogno di usare spesso la toilette.
Nulla di male se non fosse che nel suo basculante itinerario ci fosse il mio sedile per cui appena riuscivo ad addormentarmi venivo svegliato (oltre che dal cibo) dagli urti causati dal suo incerto incedere.
Ma alla fine arriviamo a Ginevra, tappa intermedia prima della fine del viaggio, e – CARAMBATA – lì troviamo una famigliola di amici anche loro di rientro dalle vacanze.
Ci facciamo spennare dai negozi svizzeri e poi eccoci poco dopo a Fiumicino e poi a casa.
Noi eravamo un po’ tristi ma Lisa e Bart, miagolando rumorosamente il loro insaziabile appetito, ci volevano far sapere di essere ben felici di rivedere noi ma soprattutto i nostri pollici opponibili capaci di aprire scatolette di cibo on-demand.
