Perdere le staffe (18-24 agosto) Passiamo la giornata del 18 a #Tashkent rilassandoci tra parchi e stazioni della metropolitana dall’architettura sovietica, finché a sera arriva l’ora di partire per #Biškek in #Kirghizistan, dove inizierà la nostra sofferta avventura a #cavallo di 4 giorni nell’entroterra selvaggio del Paese. Biškek è la capitale e il più importante centro economico e culturale del Kirghizistan, inoltre è il capoluogo della regione di Čuj. Il suo nome in lingua chirghisa significa zangola (recipiente di legno utilizzato per trasformare la panna in burro), in particolare quella usata per ottenere il kumis, il latte di giumenta fermentato, che rappresenta la bevanda nazionale del Paese (Wikipedia). (Nota: l’ho provata in un villaggio di Yurte, quindi con lavorazione casalinga a km 0, e ha un sapore intenso ma alla fine gradevole) Il 19 mattina Kubatbek, la nostra guida, ci viene a prendere in albergo e dopo ca 3,5h di auto arriviamo a Kočkor, il suo paese natale nonché punto strategico per le escursioni nell’entroterra. Da lì, con altre 2h ca di auto, arriviamo in un piccolo paesino di cui ignoro il nome, dove troviamo ad attenderci i nostri cavalli: Kasko (un nome che evoca dolorosi epiloghi) e Toro. #horseriding

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